4.11.05

ancora su Romanzo - commenti interessanti




“Di fronte ai caporioni della banda della Magliana nel film 'Romanzo criminale', nelle vivide incarnazioni di Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria e compagni, non si può che detestarli da principio alla fine. Arroganti, sbruffoni, violenti, machisti, drogati, incapaci di lealtà nei confronti l'uno dell'altro; e pronti a prestarsi per denaro ai più bassi servizi pretesi dalla politica e dallo spionaggio.
In tale senso bisogna riconoscere che il film di Michele Placido è più vicino alla realtà di quanto lo siano in genere gli americani, tanto più che l'uomo della legge, rientrando in pieno nella visione pessimista di Placido, non sembra fatto di una pasta migliore rispetto a quella dei banditi ai quali dà la caccia. Romanzo criminale non è sociologico né dietrologico. E' un colpo d'occhio inquietante e atroce che affonda nel buio della coraggiosa fotografia di Luca Bigazzi, proponendosi come un affresco della Roma anni ' 80. Un periodo nero, che vede l' innesto della criminalità comune su quella politica e viceversa fino a far cadere le barriere tra l'una e l' altra. E’ un film che magari non fornisce informazioni inedite sulla banda della Magliana, ma ti lascia inquieto e spaventato come dopo una discesa all'inferno.”

Questo e’ esattamente quello che si prova leggendo il libro.

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