27.11.05
Non questo. Non ora.
Che succede? Succede che si fanno dei discorsi che ti lasciano un po’ così. Succede che provi delle sensazioni strane, persone strane che mai aspetteresti; e desideri e pensieri che non vorresti mai e poi mai confidare a nessuno.
Ci sono delle persone inaspettate che ti colpiscono per qualcosa: uno sguardo dolce; una piccola attenzione; un sorriso improvviso; una parola azzeccata. Insomma, qualcosa che ti fa molto piacere ma sai perfettamente che chi la fa non è la persona giusta che la dovrebbe fare.
È la persona meno giusta. No, no, no. Non lui. Non questo. Non ora. No, no.
Ca**o.
E allora ti rendi conto che non è tanto una questione degli altri, ma è dentro di te che manca qualcosa e più ci sono persone sbagliate sulla tua strada più te ne rendi conto. Più la gente sbagliata ti rivolge quello sguardo, ti mostra quella piccola attenzione, ti riserva quel sorriso improvviso, ti sussurra quella parola azzeccata più tu senti che queste cose ti mancano e ti lasciano il vuoto di un calcio in pancia, grande e profondo e dolente.
E non è la nascita di un sentimento nuovo perché queste emozioni svaniscono in un battito di ciglia ed in un sonno senza sogni. Non è la nascita di un amore o di un grande trasporto. Non è l’inizio di un cammino.
È solo la spia di qualcosa che non va, del tarlo che ti trapana il cervello e le budella e ti bevi qualcosa che ti faccia stare più male di quel tarlo, così ne sminuisci la potenza. Ci provi. Non si ferma. È insistente e rompiballe il tarlo trapanatore di cervelli e budella. Instancabile.
Io onestamente non ho più voglia di incontrare persone sbagliate che mi fanno rosicare perché so che sono sbagliate. Mi accontento di uno giusto che mi sembra sbagliato all’inizio. O di uno sbagliato che invece mi sembrava giusto. O di uno neutro che rimanga neutro.
Abbasso le persone sbagliate sulla mia strada; non voglio attenzioni, sussurri, sorrisi sbagliati.
Datemene uno giusto, please. Uno su 5 miliardi quanti siamo. Uno giusto su 5 miliardi ci sarà pure.
26.11.05
Erri Bomber
Dimenticavo: sono reduce da HARRY POTTER…come ho potuto dimenticarlo…?
Ragazzi, il primo film della saga che mi sia veramente piaciuto!
Spaziale!
Reale!
Magico!
Pauroso!
Divertente!
Finalmente c’è quel sapore dell’Harry ragazzo, un po’ buffo, forte, leale fino alle estreme conseguenze, ma anche troppo troppo sfigato che si trova nei libri…eppoi è la prima volta che ho sentito veramente la mia fantasia rappresentata sullo schermo…
È un mondo troppo magico per non essere conosciuto, pensato, immaginato, sognato. Sognare: Harry ti fa sognare e stavolta è davvero tenero, meno saputello delle altre volte, più umano, più ragazzino.
C’è un pezzo troppo comico…mentre incrocia lo sguardo della sua “amata” e rigurgita quello che stava bevendo: mitico Harryyyyyyyyy! Odio, non sopporto proprio chi con somma spocchia dice che sia un libro/film da bambini: io sono stata sulle spine per due ore e ad un certo punto mi è pure preso un colpo, un vero salto sulla poltrona, da film horror dei migliori.
Insomma, anche stavolta gli inglesi (il regista) sanno il fatto loro, come Voldemort che è interpretato da Ralph Finnes, inglese, noto figone, ma qui troppo brutto e spaventoso per essere assimilato al bellissimo del Paziente Inglese.
Cmq, piccoli e grandi, Harry vi aspetta al cine.
Andate e godete. Godete come pochi.
prima e dopo di me
La cosa che mi da pensare oggi e che mi secca pesante oggi è CHI ARRIVA PRIMA.
Chi arriva prima ti sola da davanti qualcosa che tu potresti avere e che probabilmente non avrai mai più perché c’è quello che è arrivato prima di te. Allora a te non rimane che mangiarti le mani e dannarti per non esserci stata qualche attimo prima…per solo qualche misero attimo prima…
Dicevamo in un giro di mail oggi che ad un certo punto ci si attacca a tutto…
MILLE BUUUUUU PER QUELLI CHE ARRIVANO PRIMA DI TE (e di me)!!!!
I'm busy throwing hints that he keeps missing
If you're ready for me boy
25.11.05
solitudine
Lo so lo so, non sono una blogger troppo costante, ma credetemi che sto bella incasinata qst gg e soprattutto sono stanca…stanca…stanca…
Giravo cmq per relaxarmi sul sito di RadioDeejay, per spizzare qualcosa, per scaricare qualcosa e dopo essermi letta tutto il blog di Linus (che vi consiglio di ascoltare tutti i santi gg dalle 10 alle 12 che vi sgarate dalle risate) mi imbatto nel blog de La Pina e trovo una cosa che mi agghiaccia. È una cosa che io avrei potuto scrivere con le stesse identiche parole (rosico che non l’ho fatto).
Ve la posto.
La solitudine mi coglie sempre impreparata. Mi coglie sola. Sola e in disordine.
Come il peggiore e inopportuno degli ospiti non bussa e invade il salotto, senza ritegno.
Se vado in camera mi segue, e poi mi aspetta nel frigo se devo bere. Se esco mi spia dal marciapiede opposto, e poi corre ad accogliermi al ritorno.
Seduta vicino a Cora sul divano, mi sorride vuota e zuccherina come a dire "Sono ancora qui".
A volte mi mette la mano tra le scapole mentre scrivo un'email.
A volte si siede sul bordo della vasca da bagno e profuma di bambu.
Ogni tanto mi chiama col nome di altri, poi piange, telefona e mette giù.
La solitudine si nasconde nei pensili della cucina e fa invecchiare i biscotti.
Spesso basta accendersi una sigaretta ignorandola. Lei si offende e se ne va.
20.11.05
News + Critica Cinematografica
Che fatica! Chi l’avrebbe mai detto che sarebbe stato sì difficile imparare a gestire questa pagina…
Purtroppo per problemi di visualizzazione che sto cercando di risolvere si vede tutto a dx in basso. Abbiate pazienza, ci sto lavorando!!!
Cmq, sulla tagboard siete invitati a postare ciò che desiderate. Per farla così colorata ho dovuto cedere al compromesso della pubblicità, ma vi prometto che se ne trovo un’altra colorata (Vero Andrea?) la cambio.
Se volete consigli per la vostra giornata leggete le leggi di murphy sempre sulla dx, sopra la tagboard. Se aggiornate la pg ve ne viene una nuova.
Per il sondaggio, intanto c’è questo che mi è venuto spontaneo dal cuore. A mano a mano ne metterò altri per “sondare” le vs opinioni.
Se avete qualunque genere di consiglio, suggerimento, idea, vi prego non esitate a postare un commento. Non aspetto altro.
Cambiando argomento…
Ieri ho visto NEVERLAND, non l’avevo ancora visto; mi è piaciuto, non mi ha lasciato quella tristezza atavica che molti dicono e non ho percepito l’alone di pedofilia in James. Avevo letto, infatti, che qualche giornalista aveva avanzato l’ipotesi che Deep si fosse ispirato alle vicende di Michael Jackson per interpretare l’amore di un adulto per un ragazzino. Questa immagine così viscida e laida decisamente non traspare dal personaggio di Deep, anzi: a me sembra un uomo che, infelice della propria vita amorosa e sentimentale ormai sterile, con una moglie che non ama, riscopra la gioia del volere bene e dell’avere una famiglia. I bambini alimentano il suo desiderio di fantasia; la mamma quello di amore e cura di un uomo per una donna.
Insomma, è un bel film, con alcune incursioni nella fantasia molto interessanti rappresentate con un registro delle immagini che non sembra uscire dal 2005 ma proprio dai primi del ‘900.
Per non sottovalutare il grandissimo appeal di Johnny, sempre bel vedere!!!
Mi appresto alla visione di un altro film: TEXAS che mi dicono avere degli spunti molto interessanti sulla provincia e sui giovani. L’idea che un ragazzo di 25 anni abbia confezionato un film mi emoziona moltissimo. Vi farò sapere di più.
18.11.05
festa di laurea - parte seconda - l'elogio della peru
Amici vicini e lontani,
oggi, dopo la mia brillante apparizione televisiva sui vostri schermi, tumefatta come un cane da tartufo dopo la ricerca, torno a scrivervi.
La stanchezza mi percuote le membra ed il gulliver, quindi perdonatemi anticipatamente se sarà un post un po’ sconnesso.
Laurearsi: bel momento. Ieri è finalmente è toccato anche ad una delle mie amiche del corazòn, una mia amica di tante esilaranti avventure giovanili, la cara ineguagliabile peruska, più nota come il mostro di vitinia.
Dovete sapere che ci sono delle amiche delle quali non ci si stanca mai a meno che non ti attacchino il real mostro su un determinato soggetto animalo; tranne in questi “rari” casi, potresti stare ore ed ore a parlare di cazzate, sempre delle stesse cose ma aggiungendo piccoli dettagli di volta in volta, sempre citando gli aneddoti e le frasi in comune, sempre facendo riferimento ad una sfera di significati particolare.
Con la mia simpatica e goiosa amica-mostro ho in comune un linguaggio, fatto di frullini, sugne, cazzilli, svitoli, pastrugni, scamugli, piastrate, suffissi e prefissi a caso, frasi idiomatiche (tutto il mondo è baisi) e tormentoni vari.
Ho in comune l’urto provocato da certe persone e il piacere dato da certo oggetti – non pensate male come al solito – (es. tutto quello che concerne cartoleria, bijou e trucchi).
Inoltre è l’unica che può sapere certe cose dell’adolescenza (es. esperienze inaspettate con persone inaspettate – peru sa a cosa mi riferisco) che è meglio che rimangano nascoste ai più.
La vita ci ha portato a subire un’esperienza brutta in maniera analoga; è in questa circostanza che posso dire di aver visto la mia peruska crescere e dare una sterzata alla vita. Spesso mi sono ritrovata incredibilmente nella lucida sofferenza delle sue parole ed è incredibile come vivere le stesse cose crei una solidarietà molto forte; ha avuto una grande franchezza nel momento del dolore, che per esempio io non ho avuto, un grande abbandono alle emozioni, cosa che è molto più difficile che nasconderle. La peru si esprime sempre, anche quando farebbe meglio a tacere; è una cosa che dovete sapere.
Non mancano le divergenze: spesso ho da ridire su certe frivolezze, ma poi ognuno è quel che è con buona pace di tutti. Altre cose avrei da ridire ma la peru è così limpida che è molto disarmante e ti spegne certe parole e certe considerazioni in gola.
Il peggior difetto della peru: non cogliere a volte certe “sfumature” “fondamentali” (sembra una contraddizione ma non lo è).
Il miglior pregio della peru: potreste spalarle a dosso 1 metro di cacca e troverà sempre il lato comico-erotico della situazione.
Una cosa mi ha costretto ad imparare: a contare fino a 10 prima di sbroccare; per ora conto solo fino a 2 ma sento che ce la posso fare.
E se come tutto questo non fosse ancora bastato a dimostrarvi quanto sia insostituibile per me il mostro di vitina, un’altra esperienza ci accomuna: un triste destino di lingua felpata a causa dell’ananas.
Bene. Spero di avervi dato un quadro preciso della mia amica perù.
Meritava un pubblico elogio.
106 di questi elogi!!!!
Ps, se mi verrà in mente ancora qualcosa che dovete sapere lo aggiungerò senz’altro; dovete sapere… dovete, dovete.
festa di laurea - parte prima - alcol e cazzate
Cari tutti,
torno or ora da una goduriosissima festa di laurea dove è successo l’insuccedibile…
cori al “capezzolo”, gonne alzate, bagni occupati per ore, baci in bocca a stampo tra gente mai vista…sono cose sempre belle da vedere e da ascoltare…bellissimi discorsi sul sesso ostacolato da “problemi femminili”, lezioni sull’anatomia umana anche con pratica in loco, messaggini insultanti alle ex superbastarde…
Insomma, ne abbiamo viste molte e molte di più.
La frase che sigla e chiude la serata è: quando l’ho visto arrivare co’ le rose je volevo dì: io te amo e ti amerò!
Per ora il post si chiude, ma domani prometto un resoconto più lucido e dettagliato, volevo solo rendervi partecipi…
Ps. Viva il teppista trappista barista!
14.11.05
leggere tra le righe
SAI QUANDO HAI FAME E LE TUE PAPILLE TI DICONO ESATTAMENTE COSA DEVI MANGIARE PER SAZIARTI E POI QUANDO LO MANGI SENTI CHE e’LA MIGLIORE MANGIATA DELLA TUA VITA E SEI APPAGATO COME NON MAI…
IO HO FAME MA LE MIE PAPILLE NON MI DICONO DI COSA.
CIO’ MI FRUSTRA DA MORIRE.
il frutto della giornata
Oggi, a celebrazione della giornata priva di spunti, se non di un approfondimento della mia conoscenza di romanzo criminale, avendolo io rivisto e splittato in circa 600 clips per potermelo vedere e gustare in ogni dettaglio, vi posto un frutto del mio lavoro … un fotogramma tratto dal film di una bellissima espressione del mio amato kim …
Ma qcn di voi sa qcs sulle sue condizioni di salute? No, perché non riesco a trovare infos… povero cocchetto, chissà come sta … avrà ricevuto il mio bigliettino che gli ho portato in ospedale con tanto amore e partecipazione … al limite della devozione?
Chissà, forse segretamente lui già mi ama ma non sa come lasciare la fidanzata e allora tergiversa, ma mi sogna tutte le notti e vorrebbe me lì con lui a tenergli la mano negli ardui momenti della riabilitazione … il mio calore umano … il mio affetto incondizionato…tutta la mia….come dire …… disponibilità ……………………….
Kim kim, perché mi perseguiti?
Rinnega la tua fidanzata e pure il tuo cognome, una rosa non profumerebbe cmq di rosa pure se si chiamasse calzino puzzone?
E io, non sarei il tuo ideale di donna, sposa, amante ossessivo – compulsiva se solo non fossi così lontana da te (in senso spaziale, dato che in senso telepatico siamo in un costante contatto)?
Lo so che anche tu lo vuoi come lo voglio io…e allora vogliamoci in due!
Ma, dimmi amore caro, se io taa appoggio, tu maa spingi? (oh mio dio, che suono fallico ha questa frase, ma voleva solo essere una citazione!)
Lo so lo so è solo questione di tempo, ma io aspetto, sono una persona che sa aspettare, ecco diciamo non 10 anni, ma un altro paio di giorni si…oh, per te kimmuccio bello posso eccedere ad un’altra settimana ancora….
Va bene, ok, ok, mi fermo.
Mi fermo.
Kim ti amooooooooooo
Ok, avevo detto che mi fermavo, e allora ferma!
Kim, ah kim kim, aaaahhhh kimmy!
Ho detto abbasta!
Ma non mi abbasta mai! Mirtulla Rossi Stuart, suona molto molto bene…
Accanna che stacco la spina!
Ok ok l’ultima cosa: KIM KIAMAMI!
Clic – --- --- --- spina staccata
Notte a tutti!!!
Ps, KIM SPOSAMIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!
11.11.05
BUON SANGUE TOUR - W LORE'!!!
“Lo spettacolo inizia da quando si entra nel palazzetto. Ci sono I CORVELENO, il gruppo di rap più amato dalla scena hip hop italiana, una mezz’ora di rime e giradischi poi se ne vanno. Si spengono le luci e inizia il viaggio nella suggestione delle voci del cinema, un mix ininterrotto di samples di frasi celebri dei film: drama, sogno, allegria, dolore, utopia, forza, amore, sesso, politica, in un frullato di parole che portano il pubblico verso il tempo del concerto che è tempo compresso, modificato, pompato, fatto brillare. E infatti quando la band e LORENZO entrano in scena le luci del palazzetto invece di spegnersi, si accendono e si attacca come se quello lì fosse il gruppo spalla, una cosa che ti prende strano, e non sai come reagire e allora lasci che la reazione sia vera, la ritualità del concerto pop è infranta, questa è un altra cosa, è una storia nuova. La band e l’MC salgono sul palco come se venissero da fuori, come macchinisti di un treno che prendono posto ai comandi. Il palazzo dello sport è un mezzo di trasporto, si parte. Jovanotti fa concerti da una quindicina di anni e anche stavolta, più del solito, ha deciso di cambiare, di rimettersi a giocare con i linguaggi ma stavolta tutto è compresso, in faccia, semplice, potente e per quanto possibile umano (grazie anche ai computer) ma senza un’identità forte, anzi il “messaggio”, se proprio deve esserci un messaggio, è che siamo dentro al frullatore e ciò che vale non va mai perduto, anzi più lo frulli e meglio è. E’ una liturgia relativista, se lo guardi da un certo punto di vista, è uno spettacolo di musica pop se lo guardi da un altro, è un raduno notturno…è lo spirito del rock’n’roll. Va in scena il ritmo. Questo spettacolo di Lorenzo ha un’anima più cruda e funk-rock del solito. Non ha voluto la sezione fiati, i cori, per darsi il vincolo dell’elettronica e della ritmica brutale e black. La band di sei musicisti è densamente spopolata e superselezionata. Mylious Johnson è il miglior batterista under 30 del mondo (south Bronx, ha suonato con Pink, Common, Jay-Z, Destiny’s Child, Mos Def, Beyonce ecc.), Jorge Bezerra Junior è un giovane percussionista brasiliano cresciuto in tour con Joe Zawinul, il numero uno dei talent scout di musicisti oltre grande genio. Saturnino è il legame con la musicalità di Lorenzo, il suo basso, la sua pancia. Riccardo Onori fa parte della squadra da alcuni anni, è un chitarrista eccezionale e unico, di Prato e del mondo. Frank Santarnecchi è stato scovato da Jovanotti mentre suonava jazz nei locali con lo spirito di un bambino e il gusto e la mano di uno Zawinul mediterraneo, in questo show suona le tastiere analogiche vintage: Hammond, Rhodes, dx7, moog, clavinet, vocoder. Infine Christian Rigano, nome da campione, ma non solo il nome è da campione, lui è la spina dorsale elettronica dello show: computer, tastiere digitali, batterie elettroniche. Michele Canova non è sul palco ma il suo apporto alla realizzazione degli arrangiamenti della turné è stato fondamentale. Alle spalle del palco ci sono 90 metri quadri di G-LEC, la nuova tecnologia tedesca nel campo della video proiezione, uno strumento fantasmagorico, un oggetto che è luce e immagine insieme, adatto a vedere ma ancora di più a sognare, a vivere l’immagine come se se fosse una presenza musicale, difficile da raccontare.Arrivano "Salvami" e "Il mio nome è mai più" e si canta la pace non solo come precetto morale ma come intento politico, l’Italia ripudia la Guerra, sta scritto, è la nostra costituzione, non è un programma di partito. Lo spettacolo scollina dopo la vetta emotiva di "Mi fido di te" e si comincia a planare verso una valle di romanticismo che è un frullato ulteriore in cui il rap e la canzone da cantante, quella che si canta con le braccia aperte e lo sguardo verso l’infinito, si mischiano. Il ritmo cresce di nuovo attraverso "Ragazzo Fortunato" e poi di nuovo il treno a tutta velocità, "Penso positivo" che ogni sera cambia, è lo spazio dell’improvvisazione, e con questi musicisti è un vero spettacolo, tutto può succedere. Cosa si chiede a un concerto? Lorenzo a un concerto chiede di farti uscire rigenerato, farti sentire più vivo, darti una scossa, farti divertire e sudare, massaggiarti con i bassi e shakerarti con le strobo, essere liberatorio e intimo, farti sentire in buona compagnia e realizzare le condizioni per cui la musica svolge il suo ruolo che è quello di rivelare quello che unisce, anche se solo per una sera, non è tempo sprecato. In questo concerto Lorenzo ha cambiato qualcosa, racconta piccole storie al pubblico, poi gli punta addosso tonnellate di suono, di luci e di immagini, si mette nelle mani della gente e la gente si mette nelle sue, è un abbraccio intimo, più intimo del solito, più profondo. C’è molto rap ma anche molta melodia, molta potenza ma anche molta intimità e il flusso non si interrompe mai, È UNA CANZONE UNICA.”
C'e' anche l'immagine di Papa Giovanni Paolo II allo show che Jovanotti ha tenuto ieri sera al Palalottomatica di Roma. Un enorme primo piano di Papa Wojtyla e' infatti apparso sullo sfondo del palco poco prima di 'Il mio nome e' mai piu', che nel concerto di Firenze ha spinto Piero Pelu' a lasciare a sorpresa la platea per raggiungere Lorenzo sul palco.
la signora viola ballava come una ragazzina a fianco al signor mario che invece si è matenuto composto nonostante fossero in diecimila a ballare a tempo del sound di un collettivo che passando da roma stanotte ha lasciato il segno ed è stato a sua volta segnato dal calore del pubblico.Roma è stato un concertone pieno zeppo di una commovente energia,quella energia che è la firma di questo spettacolo di lorè,intensità,potenza,passione,gioia,allegria,tensione,e affetto,si perchè il pubblico vuole bene a questo spettacolo,a questo disco,a questa squadra e a questo cantante.E lui ricambia ogni sera,come ieri sera.C'era il sindaco veltroni,c'erano gli amici di lorè,i suoi colleghi,raf,rais,daniele groff,qualcuno giura di aver visto nino d'angelo,c'era silvio muccino,jasmine trinca,qualcun'altro ha intravisto prince,ma forse era il suo spirito evocato dal battito di questa sezione ritmica.e poi all'una di notte la banda si è spostata al goa a trovare il fratello claudio coccoluto (pure lui al concerto) e lorè ha pure jammato al microfono mentre cocco metteva musica come solo lui sa fare...una bella serata romana...e domani si scende al sud...e non vediamo l'ora...e intanto penelope tesse la sua tela...
«TORNARE nella città dove sono cresciuto, all'ombra del Cupolone (letteralmente, abitava dalle parti di Gregorio VII, ndr) e suonare in un luogo dove andavo a sentire i concerti da ragazzo, per me è sempre una grande emozione», ci aveva confidato Jovanotti nella chiacchierata post-concerto ad Ancona, dove il 22 ottobre ha preso il via il «Buon Sangue Tour» che giovedì sera fa tappa a Roma, al Palalottomatica. Pubblico delle grandi occasioni, ovviamente, facile preventivare il tutto esaurito. D'altronde quello di Jovanotti con il pubblico romano è un rapporto privilegiato, e non solo per una accertata consanguineità. È per quella buona disponibilità caratteriale che a Roma fa particolarmente presa, una specie di affinità elettiva. È per questo, ma non solo per questo, che Lorenzo Cherubini quando suona nella Capitale riesce a metterci quel qualcosa in più che poi rende i concerti romani eventi unici, anche per l'inaspettata presenza di ospiti sul palco. A Firenze, un paio di settimane fa, sul palco c’è salito Piero Pelù, a Roma non si sa, se sorpresa ci sarà, lo si saprà solo al momento. Anche se, come conferma lo stesso Jovanotti, l'attuale spettacolo è basato sul flusso, in pratica viene vissuto e proposto come una canzone unica, un film che dura due ore senza neanche l'intervallo, e lo spazio per le improvvisazioni si è sicuramente ridotto rispetto al passato. Questo non vuol dire che il concerto sia regolato su un canovaccio rigido, tutt'altro. È semplicemente diverso dai precedenti, più simile a un concerto rock che ai work in progress del passato, a quei pout-pourri che mescolavano buona parte dello scibile musicale proveniente dal mondo. Adesso c’è un palco senza orpelli, un futuribile schermo elettronico sul quale scorrono, un po’ alla Chermical Brothers, le immagini che lo stesso Lorenzo filma con la sua telecamerina a bassa risoluzione, riprendendole dal suo lettore Dvd, frammenti di film famosi gettati in un caravanserraglio visivo che fa da colonna filmica a una sequenza musicale. In pratica l'inversione del rapporto immagini-musica che c'è nel cinema. «Io rubo, cito, trasformo - ha detto Jovanotti - Penso alla scena hip-hop, a De Gregori, a Paoli. Un po’ come Tarantino, che rifacendosi a Bruce Lee in Kill Bill ha fatto un’altra cosa. Lui nel cinema è andato oltre il post-modenro. Anch'io nella musica vorrei prendere quella direzione». Sostenuto da una rinnovata super-band, il solito Saturnino al basso, Riccardo Onori alla chitarra, il travolgente americano Mylious Johnson alla batteria, il brasiliano Jorge Bezerra alle percussioni, Franco Santarnecchi e Cristian Rigato alle tastiere, Jovanotti ha trovato anche il coraggio di suonare la chitarra ricavandosi uno spazio coraggioso, quello dell'intermezzo «unplugged», nel quale infila le sue ballate più belle, da «Gente Della Notte» alla splendida «Mi Fido Di Te», da «Bella» a «Serenata Rap». «L'impatto sonoro sarà dinamico - ha spiegato - però mi ritaglierò uno spazio tutto per me, con chitarra e giradischi per i miei vecchi pezzi. Farò qualche canzone romantica, qualche cover, magari "La Cattiva Strada". Mi diverte fare il cantautore». Negli otto concerti che hanno preceduto quello di Roma, Jovanotti ha fatto le opportune correzioni di tiro ed ha eliminato le piccole sbavature che avevano suscitato qualche perplessità nella data d'apertura. Quello che arriva al Palalottomatica è quindi uno show rodato, calibrato, travolgente e coinvolgente.
Chi l'avrebbe immaginato, 17 anni e 12 dischi fa, che l'allora portabandiera del cretinismo di massa sarebbe diventato un cantautore-rock con i fiocchi?
BLOG, NONLUOGO DEL PLURALISMO
noto ancora una volta, ma la cosa non mi stupisce, che non concordiamo su alcuni punti.
Anzitutto, per quanto io possa ritenere massi persona importante per me sarà felice di sapere che non era l’unico cui il mio sfogo era rivolto, sicuramente l’ultimo e più fresco in ordine di tempo e la cosiddetta scintilla, ma non l’unico…ti piacerebbe, eh (a massi mi riferisco)! ? !
Il fatto che massi abbia fatto outing dimostra solo che lui si riconosce almeno in parte in ciò che io ho scritto; questo, concorderai senz’altro, non dipende da me.
Premetto quindi, come premessa assoluta, che non credo di stare mettendo in croce un qualcuno in particolare, ma un atteggiamento in particolare che ultimamente mal tollero.
PS notate inoltre che da quel gg io non ho più scritto, quindi ogni interpretazione è stata assolutamente libera
Perchè attaccarlo pubblicamente per un episodio, quando lui ti vuole bene e ti sta dietro da anni?
Questa frase mi stupisce: ti sta dietro da anni, propriamente, cosa significa? Attaccarlo pubblicamente…mmmmm…
Io so chiedere scusa quando sono nel torto (il che capita raramente, a dire il vero, ma quando capita..ahiahi).
soprattutto nn fa come noi che ci ricordiamo ancora delle litigate di 3000 anni fa
Non so a quali litigate di 3000 anni fa ti riferisca, non credo tu possa dire questo “noi” con tanta leggerezza, noi chi?
(ps, su questo, dato che ho molti pensieri, presto posterò qcs)
In quanto a disponibilità e lealtà si deve imparare da tutti credo, non solo da massi, da molte persone che la sanno ben più lunga di me di te e di massi messi (eheheh) insieme.
Non ritengo di essere andata pesante su alcun che, in quanto (come da premessa) non sto tracciando il profilo di un qualcuno mi di un qualcosa, di un modo di fare, di un mood che a volte capita di vivere, a volte di subire.
I toni della comunicazione sono soft tutto sommato, relativamente al fatto che è uno sfogo di una serata arrabbiata.
Approposito dei commenti di sbafalda (che tajo), aggiungo solo che scrive in quanto persona informata e che più volte ha discusso con me gli atteggiamenti di cui sopra.
Mi piace l’idea del rispetto.
Infine, w il blog luogo di pluralismo dove, parafrasando la tv, non conta chi sei ma quello che dici! (eccome se conta)
VALERIA, SO CHE TU PRENDERAI QUESTE MIE PAROLE COME LA SOLITA SVALVOLATA, LA SOLITA BATTAGLIA DA RAGAZZINA INFERVORATA (cito) LA SOLITA SBROCCATA CHE CERTA GENTE AMA ATTRIBUIRMI COME RETAGGIO DEL PASSATO, MA…MA, SORRY, NON E’ COSI’.
6.11.05
dare e prendere
Riprendo il discorso di ieri che mai come adesso mi sembra lampante.
Ripeto alla nausea che ci sono persone che da te sanno solo prendere e non sanno dare indietro nulla. Non è che uno è disponibile perché pensa di avere indietro qualcosa nella logica del do ut des, ma è indiscutibile che ci si aspetti ogni tanto un minimo di riconoscenza, non a parole, a fatti: ed è proprio questo che puntualmente non avviene, la riconoscenza coi fatti, anche perché a sparare tre cazzate in croce so’ boni tutti.
Tu ti dimostri sempre disponibile sia all’ascolto infinito che a cambiare programmi e progetti per andare incontro ad esigenze che ti sembrano più grandi e più importanti in quel momento. Tu mortifichi le tue cose perché ritieni che ne valga la pena e, non solo, in questo non vieni minimamente riconosciuto, anzi, poi scopri che si trattava solo dell’ennesimo al lupo al lupo. La disponibilità non è coglionaggine. La disponibilità non è essere il fesso di turno.
La disponibilità come si offre a ‘na certa si ritira.
Odio quando la gente ti propina i suoi falsi problemi per ore ed ore, ed ore, ed ore. Melodrammaticamente. Drammaticamente. Oddio, loro si che sono i più sfigati della terra. Oddio poveri loro, come si fa a non compatirli nella loro situazione. Oddio!!
Stasera mi rode proprio.
La cosa non mi sta più bene, qui lo scrivo e lo sottoscrivo.
Inoltre una cosa che odio profondamente è sganciare lì una bomba, un problema insormontabile, rompere le balle per 3 giorni e poi vederlo sparire pouff in una bolla di sapone.
Le cose so due:
- era una cazzata in origine
- tu sei un cazzaro
(propenderei per la seconda ipotesi)
Anche questo da ora non mi sta più bene.
Sarà che io difficilmente comunico i miei problemi al prossimo, solo alle famose tre.
Uno ha un problema? Bene. Ne vuoi parlare? Bene. Non ne fai la tragedia. Lo svisceri per bene. Lo superi o lo accetti. Bene. Basta.
Sapete cosa mi stanca? La chiacchiera a vuoto.
Mi stancano quelli che poi quando si tratta di portarti una cosa, quando per la 500milionesima volta vengono a casa tua, non ci pensano (eh, che ne so io). Quelli che fanno gli gnorri. Quelli che fanno quella risatina del cazzo compiaciuta che mi manda ai matti (hihihih). Quelli che te sei sempre la rompipalle. Quelli che poi quando si organizzano non ti chiamano mai. Quelli che però quando tu hai qualcosa che loro vogliono li vedi come si fanno avanti senza pudori. Quelli che cascano sempre dall’albero del pero: ma che ne sapevo io, ma che vuoi da me…Quelli che prendono senza mai dare. Quelli a cui tu fai sempre comodo perché sei una persona affidabile, ma solo quando gli pare, perché invece non ti raccontano mai niente…eh d’altra parte te sei la fogna che sta sempre a spettegolare!
Ok, è programmatico. Io sono stanca. È ora di dare una ripulita a queste cose. Anche perché non mi va più di contare come il due di picche e di finire come al solito fessa e cojonata.
Stasera sono proprio arrabbiata.
A.A - amici ed assenzio
Gli amici sono il sale delle giornate e la cosa che più mi diverte è che l’amico se ne esce con delle cose assurde quando tu meno te l’aspetti. Belli gli amici lontani; belli gli amici quotidiani; belli tutti gli amici.
La consolazione è la cosa più grande che ci sia per me; io effettivamente cerco spesso consolazione dagli altri, quasi al limite della petulanza e mi piace moooolto essere ascoltata e consolata.
Ci sono amici per questo.
Poi ci sono amici dei pezzi, quelli che ti raddrizzano.
Poi ci sono gli amici del cazzeggio, quelli che ti divertono.
Poi ci sono quelli che rompono e che da te prendono e basta.
E quelli che solo vogliono essere ascoltati mentre soliloquiano (e che infondo prendono e basta).
Eppoi quelli che si rivelano tali solo ad un certo punto. Alcuni nei momenti delicati, altri in quelli del divertimento, altri in quelli del bisogno. Altri che, non si sa come, capiscono quella cosa proprio in quel momento e vivono con te la forza di quell’esperienza in quel momento specifico: questa sensazione mi è capitata spessissimo, soprattutto nell’ultimo periodo.
Eppoi quelli che sono qui nel cuore e dei quali non potresti fare a meno e che vedi nel futuro: e qui cominciano i miei film….io mi immagino a 35/40 anni tutti insieme a bordo piscina della casa di campagna di qualcuno di noi a guardare i nostri figli sguazzare e a parlare sempre e ciagolare delle persone e ridacchiare con la complicità tipica di chi si conosce da sempre…
mmmmmmmmmmmmmmmmmmm
Chissà se avremo figli, se resteremo amici, ma soprattutto se qcn avrà una casa di campagna con piscina!!!
Vi lascio con alcuni dati sulla sostanza che tante gioie ci regala ormai da qualche mese: L’ASSENZIO...
- La vendita dell'assenzio fu vietata in Europa e tale resta nel territorio americano. Quello che si gusta oggi non sembra essere lo stesso di una volta, almeno dalle mie parti, mentre da Londra amici di famiglia portarono anni fa quello vero.
- L'assenzio ha solitamente un colore verde pallido (che gli conferisce il nome di "Fata Verde") ed ha un sapore simile ad un liquore a base di anice, ma con un aroma più aspro dovuto alle molte erbe usate, ed un retrogusto leggermente amaro. In aggiunta alle foglie di assenzio, esso contiene anice (spesso parzialmente sostituito con anice stellato), finocchio di Firenze, issopo, sostanza aromatica a base di limone, ed assenzio romano (Artemisia pontica). Varie ricette includono anche la radice di angelica, calamo aromatico, foglie di dittamo, coriandolo, ed altre erbe di montagna.
- Il contenuto alcolico della bevanda è estremamente elevato
- Non viene, di solito, bevuto "d'un fiato", ma viene consumato dopo un rituale abbastanza elaborato nel quale uno specifico cucchiaio scanalato contenente un cubetto di zucchero è posto sopra un bicchiere, e dell'acqua viene versata sopra di esso fintanto che lo zucchero risulta diluito in proporzione che va da 3:1 fino a 5:1.
- L'absintina con il suo sapore amaro agisce eccitando le terminazioni nervose della mucosa orale e stimolando così, per via riflessa, la secrezione del succo gastrico.
- Impiego terapeutico: atonia digestiva, dispepsia, convalescenza, colecistopatia, dismenorrea.
Sia chiaro che io lo assumo solo a scopo terapeutico .. .. ..
5.11.05
CONSIDERAZIONI
Andavo ragionando … e leggevo … e mi trovavo spaventosamente d’accordo!!!!
Quelli bravi, sono brutti.
Quelli belli, sono cattivi.
Quelli belli e bravi, sono gay.
Quelli belli, bravi ed eterosessuali, sono sposati.
Quelli non bellissimi ma bravi, non hanno soldi.
Quelli non bellissimi, bravi e con soldi, credono che stiamo con loro solo per i soldi.
Quelli belli e senza soldi ci stanno dietro per i nostri soldi.
Quelli belli, non bravissimi e ragionevolmente eterosessuali, non ci considerano sufficientemente carine per stare con loro.
Quelli che ci considerano carine, che sono abbastanza bravi e hanno soldi, sono codardi.
Gli uomini che sono ragionevolmente carini, ragionevolmente benestanti, ragionevolmente bravi, sono timidi e NON PRENDONO MAI L'INIZIATIVA!
Gli uomini che non prendono mai l'iniziativa, perdono automaticamente l'interesse quando siamo noi a prendere l'iniziativa.
Ma chi li capisce questi uomini?
Se sei tenera con loro.... sei una stupidina.
Se non lo sei... sei un insensibile.
Se non ti curi del tuo aspetto... sei trasandata.
Se ti curi troppo... vuoi far la civetta con un altro.
Se non lavori... sei una semplice casalinga.
Se lavori (e guadagni più di loro)... si incavolano.
Se devono sempre pagare loro... è un approffittarsene.
Se paghi tu.... si sentono sminuiti.
Se vai a letto con loro.... sei poco seria.
Se non ci vai... non li ami.
Se loro fanno carriera... è per le loro capacità.
Se la fai tu... è perché sei andata a letto con il capo.
Se loro escono con altre... fa parte della loro natura.
Se tu esci con altri... sei infedele.
Se esci con un uomo senza soldi... sei una stupida.
Se esci con un miliardario... sei un interessata.
Se a 30 anni non si sposano.... diventano dei single ricercatissimi.
Se tu a 30 anni non ti sei sposata... ormai hai perso il treno.
Se sei di cattivo umore... sei una nevrotica.
Se lo sono loro... poverini, non li capisci!
Se sei brutta... non ti degnano di uno sguardo.
Se sei bella e intelligente... ti temono.
Se ti fanno le corna e stai ancora con loro... più stupida non potresti essere.
Se lo fanno e li prendi a calci... non hai pazienza.
Se hanno un amante... è perché a casa loro non trovano ciò di cui hanno bisogno.
Se l'amante è il tuo... sei una puttana!
Se loro vanno in giro con una più giovane...bravo, bravo, bravo!
Se lo fai tu... è perché hai bisogno che ti facciano il lavoretto.
Se sono insopportabili... cerca di capirli,
hanno avuto una giornataccia!
Se lo sei tu... hai le mestruazioni!
4.11.05
ancora su Romanzo - commenti interessanti
“Di fronte ai caporioni della banda della Magliana nel film 'Romanzo criminale', nelle vivide incarnazioni di Kim Rossi Stuart, Pierfrancesco Favino, Claudio Santamaria e compagni, non si può che detestarli da principio alla fine. Arroganti, sbruffoni, violenti, machisti, drogati, incapaci di lealtà nei confronti l'uno dell'altro; e pronti a prestarsi per denaro ai più bassi servizi pretesi dalla politica e dallo spionaggio.
In tale senso bisogna riconoscere che il film di Michele Placido è più vicino alla realtà di quanto lo siano in genere gli americani, tanto più che l'uomo della legge, rientrando in pieno nella visione pessimista di Placido, non sembra fatto di una pasta migliore rispetto a quella dei banditi ai quali dà la caccia. Romanzo criminale non è sociologico né dietrologico. E' un colpo d'occhio inquietante e atroce che affonda nel buio della coraggiosa fotografia di Luca Bigazzi, proponendosi come un affresco della Roma anni ' 80. Un periodo nero, che vede l' innesto della criminalità comune su quella politica e viceversa fino a far cadere le barriere tra l'una e l' altra. E’ un film che magari non fornisce informazioni inedite sulla banda della Magliana, ma ti lascia inquieto e spaventato come dopo una discesa all'inferno.”
Questo e’ esattamente quello che si prova leggendo il libro.
3.11.05
fritto nasale secerne su di noi
SCUSATE L’ASSENZA, IL FRITTO SI E’ IMPOSSESSATO DI ME PER 4 GIORNI!!
È bello cucinare cose unte per 40 persone…le magliette ad un certo punto camminano da sole…le chiazze sono in tinta da un giorno ad un altro…eheheheh
La giornata di oggi è stata una vera schifezza. È cominciata male con un brutto sogno stanotte che mi ha lasciato la malinconia appiccicata addosso tutto il giorno ed è proseguita sul binario della noia e dello scazzo. Uffa, uffa. Ho idea che la cosa proseguirà per un po’, che non sia una cosa passeggera e mi rode perché odio quando mi rode.
Ho molte cose da raccontarvi cmq amici, ma oggi ho un grande malditesta che mi sta trapanando il cerebro, quindi vi dispiace se rimandiamo?
Ho solo voglia di mangiare e di trasferellarmi per direttissima sul divano.
PS Un GRANDE a trasteverina che mi ha linkato con il nome di MIRTULLA ROSSI STUART…allora qualcuno mi capisce!!
PPS rapido riepilogo dei miei amori/ossessioni; vi ragguaglio perché qualcosa è cambiato in questi giorni, s’è aggiunto qualcuno:
- un prete
- un attore
- un gay
- un sedicente sedicenne
ok, lo so, lo so, sono matta, perdonatemi!!