25.10.05

a proposito di ALBANO-LECCISO



Ci credete che io, il mostro della tv, la zapper per eccellenza, l’aggiornata ad ogni costo, ho la NAUSEA della televisione? Non riesco a trovare qcs da salvare, qcs su cui dire beh questo si che è ben fatto, qst si che mi piace, qst vale la pena di mettersi a guardarlo. Penso che ci sia della deformazione professionale dietro: molte persone credo non siano preparate, attrezzate per fruire della tv; mancano gli strumenti per comprendere dove finisce la finzione e dove inizia la realtà, e viceversa.
Manca la capacità di leggere il messaggio.
E allora dico della deformazione professionale: io sono abituata a guardare la tv (anche il cinema ma meno) con l’occhio dello studioso che osserva per capire, per cercare il subliminale, per sviscerare e smascherare. Lo studioso che dispone degli strumenti per capire e che vuole capire e che non si lascia condizionare. Lo studioso che poi pensa MA QUESTI CON CHI SI CREDONO DI AVERE A CHE FARE? Che pensano di poterci manipolare ed interessare con le loro quattro chiacchiere da salotto prive di interesse e di fondamento, che credono che ci bastino un paio di tette e due culi e siamo felici.

Io non ho la verve della risanatrice della tv e non sarò la grande autrice della svolta, però mi fa male pensare a quello che ho perso degli anni ’60 e ’70, di quel senso di novità, nascita e ri-nascita, sviluppo, intelligenza e cultura trasmesse dalla tv. Mi dispiace pensare di aver perso quella stagione di veri prodotti culturali.

Oh, produzione culturale si chiama la mia facoltà…vediamo che possiamo fare.

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